A Gaza scorre il sangue. Morti e feriti tra i palestinesi. E' una strage...


L'esercito israeliano fa fuoco. Il bilancio si aggrava di minuto in minuto. Diecimila palestinesi si sono riuniti sulla Striscia per protestare contro il trasferimento dell'ambasciata Usa a Gerusalemme.


Primi scontri  cruenti al confine tra Israele e la Striscia di Gaza, dove migliaia di manifestanti palestinesi si sono riuniti per protestare contro il trasferimento dell'ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme previsto per oggi pomeriggio. Un trasferimento che implica di fatto il riconoscimento della città come capitale di Israele da parte del governo dello Stato ebraico.
 Le notizie drammatiche cambiano di minuto in minuto. Il ministero della Salute di Gaza ha fatto sapere  che ci sono  sedici palestinesi uccisi e oltre 500 feriti.

Gaza vive una giornata di proteste e di sciopero generale. Scuole, università, banche, negozie e istituzioni pubbliche hanno chiuso le porte alle prime ore del mattino e manifestanti hanno bruciato pneumatici ai principali incroci della capitale della Striscia. In contemporanea Jet dell'esercito israeliano hanno lanciato volantini sulla Striscia esortando jgli abitanti a non essere le marionette di Hamas e a restare lontani dal confine con lo Stato ebraico. "Non lasciate che Hamas vi usi cinicamente come suoi fantocci", si legge sui volantini in arabo. "State prendendo parte a scontri violenti che mettono a rischio la vostra vita. Hamas si sta approfittando di voi per nascondere i suoi fallimenti e minaccia il benessere vostro e delle vostre famiglie". "L'esercito israeliano - si aggiunge - è pronto ad affrontare qualsiasi scenario e agirà contro ogni tentativo di danneggiare la barriera di sicurezza o colpire militari o civili israeliani". Avvertimenti simili ma di segno opposto sono stati lanciati da Hamas nei giorni scorsi: in un video in ebraico il movimento islamico si è appellato agli abitanti delle comunita' israeliane vicino al confine con Gaza, esortandoli ad andarsene. "Non rimanete, i palestinesi stanno sciamando senza freni, vi consigliamo di andarvene senza esitazione". "Gli aquiloni sono la punta dell'iceberg, quelli che resteranno sopporteranno tutte le conseguenze. Siete stati avvisati, attraverseremo il confine e raggiungeremo tutte le vostre comunità. Non moriremo da soli". 
Lo stesso leader di al-Qaeda, Ayman al-Zawahiri, ha lanciato un appello alla jihad. Il riconoscimento di Gerusalemme come capitale dello Stato ebraico da parte degli Usa e' la prova che i negoziati hanno fallito, ha affermato il medico egiziano che guida l'organizzazione fondata da Osama bin Laden, esortando i musulmani a prendere le armi e ad attaccare l'America...

(Globalist)

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